Ieri saper gestire la classe significava far mantenere la disciplina. Oggi hanno meno rispetto delle regole e dell’autorità dell’adulto.
Dall’indagine effettuata dal GDL Nazionale di Psicologia Scolastica (2018) che ha coinvolto 440 docenti su tutto il territorio nazionale, è emerso che una delle maggiori difficoltà con cui gli insegnanti si confrontano
nel lavoro quotidiano è la gestione delle classi “difficili”, con riferimento a classi con difficoltà relazionali, emotive e comunicative, considerando i rapporti con gli alunni, tra gli alunni e molto spesso, anche con i
genitori.
È importante essere consapevoli del fatto che non esista una “ricetta” standard, ma bisogna cercare le strategie più efficaci alle varie situazioni. Ieri, saper gestire la classe significava soprattutto far mantenere la
disciplina agli studenti: riprendere il singolo allievo per i suoi atteggiamenti inopportuni, rimproverare i ragazzi che chiacchieravano, criticare gli atteggiamenti demotivati, ecc.
Rispetto al passato, gli alunni oggi hanno meno rispetto delle regole o dell’autorità dell’adulto, sono più fragili emotivamente, hanno più difficoltà di attenzione, sono iperstimolati dall’ambiente che li circonda e di conseguenza si annoiano più facilmente. Per tutti questi motivi, saper gestire la classe oggi vuol saper conoscere bene i propri studenti e le loro problematiche personali e/o familiari, saper proporre delle attività significative e in modo attraente, far prendere consapevolezza di loro stessi. Il docente deve saper cogliere i bisogni dei propri studenti e progettare il contesto educativo valorizzando le diversità e impostando relazioni di fiducia. L’insegnante è coinvolto in prima persona ed è chiamato a costruire un clima inclusivo, di accoglienza, dove il singolo non si senta giudicato.
Gestire la classe in modo positivo, quindi, significa anche coinvolgere, motivare e promuovere l’interesse di ogni alunno, riconoscerne lo stile cognitivo così da poter adottare strategie diversificate, che arrivino al singolo studente. Lo scopo è quello di far sentire i valorizzati i ragazzi e protagonisti di tutte le dinamiche relazionali e di apprendimento che concorrono al successo.